LE NUOVE REGOLE DOGANALI GCC 2025: IMPATTI PER LE ESPORTAZIONI ITALIANE

20 Gennaio 2025

Dal 1° gennaio 2025 entrerà in vigore una versione aggiornata della Tariffa Doganale Unificata GCC (Gulf Cooperation Council), con significative modifiche alla classificazione delle merci. Questo aggiornamento, che coinvolge tutti i Paesi membri del GCC, introduce un sistema di codici doganali a 12 cifre, armonizzato a livello regionale. Anche se per le aziende italiane, che utilizzano l’attuale nomenclatura comunitaria a 8 cifre, non ci sono obblighi di adeguamento diretto, è essenziale comprendere le implicazioni pratiche di queste modifiche.

I Cambiamenti Principali

  1. Estensione a 12 Cifre:
    • Precedentemente, la classificazione doganale in Arabia Saudita era già a 12 cifre, mentre negli altri Paesi GCC si fermava a 8 cifre.
    • Con la nuova tariffa, tutti i Paesi GCC adotteranno codici armonizzati a 12 cifre.

  2. Aggiunta di Codici Specifici:
    • Oltre 1.200 nuovi codici doganali sono stati introdotti, e più di 450 codici sono stati eliminati.
    • Capitoli particolarmente interessati includono:
      • Capitolo 04 (Prodotti Alimentari): 156 nuovi codici per prodotti come latte, yogurt, miele e uova.
      • Capitolo 30 (Prodotti Farmaceutici): 72 nuovi codici per maggiore specificità nella classificazione.

  3. Maggiore Dettaglio:
    • La nuova granularità consente una classificazione più precisa delle merci, con benefici per le autorità doganali che potranno implementare misure più specifiche, come dazi personalizzati e controlli mirati.

Cosa Cambia per le Esportazioni Italiane

Le aziende italiane che esportano verso i Paesi del GCC non sono tenute a utilizzare i nuovi codici a 12 cifre, ma continueranno ad adottare i codici doganali comunitari a 8 cifre. Tuttavia, è cruciale collaborare con clienti e broker locali per:

  • Conoscere le Nuove Classificazioni: Informarsi sulle specifiche dei codici a 12 cifre applicabili nei Paesi di destinazione.
  • Assicurare Conformità: Verificare che i prodotti siano correttamente classificati secondo le normative locali.
  • Aggiornare Documentazione e Proforma: Assicurarsi che la descrizione delle merci e i dettagli sui documenti doganali siano sufficientemente precisi per evitare ritardi o controversie.

Rischi di Non Conformità

Una classificazione errata delle merci potrebbe comportare:

  • Sanzioni e multe significative, come previsto dalla normativa doganale comune GCC.
  • Ritardi nelle procedure di sdoganamento.
  • Rifiuto delle spedizioni o requisiti aggiuntivi di licenze e permessi.

Conclusioni

L’introduzione della nuova Tariffa Doganale Unificata GCC rappresenta un passo importante verso una maggiore armonizzazione e trasparenza nel commercio internazionale nella regione. Sebbene non vi siano cambiamenti diretti per i codici doganali europei, è fondamentale per le aziende italiane essere proattive e garantire che le proprie esportazioni rispettino le nuove normative. Una preparazione adeguata è la chiave per evitare problematiche e assicurare il successo delle operazioni commerciali nei Paesi GCC.

 

Lo Studio rimane a disposizione in caso di ulteriori chiarimenti in merito.

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Senior Advisor
Responsabile del reparto di Classificazione Doganale e di Analisi delle misure restrittive nei confronti di Paesi extra Europei. Docente di numerosi corsi di formazione in materia di Fiscalità intracomunitaria e di compilazione dei modelli Intrastat.
 
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