Nonostante gli allarmismi, nella Federazione Russa la tutela dei diritti di Proprietà Industriale di individui o entità giuridiche riconducibili ai cosiddetti “Paesi ostili” risulta ancora garantita, sebbene con alcune restrizioni.
Tra queste ricordiamo le cosiddette “licenze obbligatorie”, strumento attraverso il quale un governo obbliga i titolari di brevetti o altri diritti di esclusiva a concederne l'uso allo Stato o ad altri soggetti, compensandoli con delle royalties. Le leggi russe stabiliscono che il governo può ricorrere alle licenze obbligatorie in caso di emergenza, per garantire la difesa e la sicurezza dello Stato e proteggere la vita e la salute dei cittadini. Dopo lo scoppio del conflitto si è però deciso che il compenso non sia dovuto nel caso in cui il titolare del diritto di PI sia un individuo o un’entità giuridica riconducibile a un Paese ostile.
Le licenze obbligatorie non sono state comunque applicate indiscriminatamente a tutti i brevetti di titolarità straniera registrati in Russia, ma hanno riguardato solamente quelli ritenuti necessari per la difesa e la sicurezza del Paese.
Una restrizione più incisiva è stata quella che ha ammesso l’importazione di diverse tipologie di merci occidentali senza il permesso dei relativi titolari dei diritti di PI, per ovviare alla carenza di determinati beni sul mercato russo. I prodotti appartenenti ad un elenco definito dal governo russo, che siano già stati legittimamente immessi in commercio in un qualsiasi Paese, possono essere importati e venduti nella Federazione Russa, pur in mancanza di consenso da parte del relativo titolare dei diritti di PI.
Si tratta in realtà del principio di esaurimento internazionale dei diritti di PI, che viene applicato in alcuni Paesi, e che non contempla certamente l’importazione di prodotti contraffatti. Si è quindi verificato un forte incremento del lavoro svolto dalle dogane, che si sono mostrate attive nel contrastare la contraffazione, anche quando questa coinvolga titoli di PI di imprese non più presenti nel Paese.
L’ultima restrizione è quella che ha riguardato la nazionalizzazione temporanea di imprese straniere di medie/grosse dimensioni, con attribuzione del diritto di utilizzo dei relativi diritti di PI.
Vi è stato fortunatamente un ridimensionamento della preoccupazione destata dal deposito di un certo numero di domande di marchio simili a noti marchi di titolarità estera. Il Rospatent, ovvero l’ufficio che amministra i titoli di PI, ha infatti continuato a esaminare, senza modificare la sua prassi, le domande di marchio, rigettando quindi quelle identiche o simili a marchi anteriori, senza alcuna discriminazione verso i titoli di PI di entità riconducibili a Paesi ostili.
Inoltre, il fatto che la titolarità di titoli di PI sia di entità riconducibili a Paesi ostili non viene considerato dalla magistratura russa come situazione confliggente con gli interessi nazionali, a dispetto di quanto spesso invocato in azioni legali intentate da soggetti locali.
Il maggior problema per il mantenimento in vigore dei marchi registrati nella Federazione Russa è legato al fatto che, nel caso questi non vengano usati per tre anni consecutivi, possono essere soggetti ad azione di cancellazione per non uso. Infatti, il mancato uso in conseguenza delle sanzioni non costituisce una giusta causa, e le importazioni parallele non vengono considerate uso del marchio. Di tale situazione si stanno avvantaggiando alcune entità locali, con conseguente incremento del deposito di azioni di cancellazione per non-uso.
È pertanto importante tentare di mantenere in vigore e tutelare i propri diritti di PI, considerato anche che non vi sono infatti ostacoli derivanti da sanzioni riguardanti questo settore. Quanto ai marchi, per ovviare al rischio di perdita dei diritti conseguente al mancato uso, è possibile, con alcuni accorgimenti, procedere con il rideposito.
I titolari di diritti di PI dovrebbero monitorare l'affidabilità delle fonti di notizie e mantenersi informati su sviluppi legali ed economici che potrebbero aver ripercussioni sui loro diritti ed investimenti.