È ufficialmente entrata in vigore la prima fase dell’inasprimento dei dazi doganali applicati dall’Unione Europea alle importazioni di determinate merci originarie della Federazione russa e della Repubblica di Bielorussia, con particolare riferimento ai fertilizzanti e ai prodotti agricoli di rilevanza strategica.
Con il Regolamento (UE) 2025/1227, l’Unione europea punta a ridurre la dipendenza da Mosca e Minsk, rafforzare la sicurezza alimentare e tutelare il mercato interno da possibili pressioni economiche.
Dal 1º luglio 2025, i fertilizzanti azotati di origine russa e bielorussa sono soggetti a dazi aggiuntivi scaglionati, che aumenteranno progressivamente fino al 2028. Per i concimi azotati, già da tale data si applica un dazio del 6,5% più 40 euro per tonnellata, mentre per altri tipi di concimi si parte da 6,5% più 45 euro per tonnellata.
La misura coinvolge anche oltre 100 categorie merceologiche, tra cui carni, latticini, cereali, ortaggi, oli e bevande, soggette da luglio a un dazio supplementare del 50%.
Bruxelles prevede un monitoraggio continuo dei prezzi dei fertilizzanti per evitare impatti eccessivi sui costi per gli agricoltori europei. La stretta riguarda anche la Bielorussia per impedire triangolazioni commerciali che possano eludere le nuove regole.
Il provvedimento si inserisce nella strategia UE di risposta alle tensioni geopolitiche e rafforza le restrizioni già in vigore contro Russia e Bielorussia dal 2014.
Lo Studio rimane a disposizione per ogni ulteriori chiarimenti in materia.