La Commissione Europea ha annunciato l’adozione del 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia, rafforzando ulteriormente la linea di pressione economica e politica di Bruxelles. La portavoce della Commissione, Paula Pinho, ha confermato che il pacchetto sarà presentato ufficialmente.
Tra i punti più significativi figura il divieto di importazione di gas naturale liquefatto (GNL) russo nei mercati europei.
Il nuovo pacchetto mira anche al settore finanziario e tecnologico russo. Le misure prevedono:
- Sanzioni contro il sistema di carte di credito MIR e il sistema di pagamento rapido SBP;
- Divieto totale di transazioni sulle piattaforme di criptovalute, con restrizioni alla fornitura di servizi di cripto-asset ed emissione di moneta elettronica ai cittadini russi;
- Blocco delle operazioni bancarie su ulteriori istituti in Russia e in Paesi terzi come Kazakistan, Bielorussia, Kirghizistan e Tagikistan.
L’obiettivo è erodere ulteriormente le fonti di finanziamento del Cremlino e ridurre la capacità di aggirare le restrizioni internazionali attraverso circuiti alternativi.
Secondo la Commissione, le sanzioni stanno già avendo un impatto rilevante sull’economia russa:
- il tasso d’interesse ha raggiunto il 17%,
- l’inflazione resta elevata,
- l’accesso ai capitali internazionali è drasticamente ridotto.
La presidente della Commissione ha esortato i 27 Stati membri ad approvare rapidamente il nuovo pacchetto, sottolineando la necessità di un fronte compatto. Bruxelles ha inoltre ribadito l’allineamento con le misure dei partner del G7, sotto presidenza canadese, e la cooperazione con la Coalizione dei volenterosi a sostegno dell’Ucraina.
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