Gli Stati Uniti hanno ridotto i dazi sulle importazioni automotive dall’Unione Europea al 15%, con effetto retroattivo al 1° agosto 2025. La misura, formalizzata con la pubblicazione nel Federal Register, rappresenta un tassello importante nell’attuazione dell’accordo quadro UE-USA annunciato ad agosto, volto a riequilibrare le relazioni commerciali e a favorire un dialogo più disteso tra Washington e Bruxelles.
L’iniziativa consolida anche le disposizioni dell’ordine esecutivo firmato il 5 settembre, che aveva già previsto esenzioni su prodotti strategici come aeromobili, farmaci generici e specifici prodotti chimici. La tariffa unica del 15% si applica quindi non solo alle automobili, ma anche a parti e componenti, eliminando la frammentazione precedente.
Alla base di questo cambiamento vi è l’Ordine Esecutivo (EO) 14346, intitolato “Modifica dell'ambito di applicazione delle tariffe reciproche e definizione di procedure per l'attuazione degli accordi commerciali e di sicurezza”. Firmato dal Presidente il 5 settembre 2025, l’EO ha conferito al Dipartimento del Commercio e all’USTR l’autorità di modificare l’Harmonized Tariff Schedule of the United States (HTSUS).
Con applicazione dal 25 settembre, le modifiche interessano non solo il comparto automotive, ma anche risorse naturali non disponibili (come il sughero), aeromobili civili, componentistica aerospaziale e prodotti farmaceutici non brevettati.
Il nuovo quadro stabilisce che:
- Per automobili e ricambi originari UE, se l’aliquota MFN è superiore o uguale al 15%, il dazio aggiuntivo della Sezione 232 è azzerato; se inferiore, viene armonizzato al 15%.
- Prodotti originari UE come aeromobili civili e farmaci generici beneficiano di esenzioni tariffarie o rimodulazioni.
- Le aziende importatrici hanno dieci giorni per correggere eventuali dichiarazioni doganali e possono presentare richieste di rimborso tramite rettifica o protesta formale.
Il sistema ACE (Automated Commercial Environment) è stato aggiornato per garantire la corretta applicazione delle nuove voci HTSUS.
Questa decisione segna un passo significativo verso la normalizzazione delle relazioni commerciali tra Stati Uniti ed Europa, dopo mesi di tensioni segnati da dazi su acciaio, alluminio e altri beni industriali. L’approccio “equo ed equilibrato”, come definito dall’accordo, punta a ridurre il rischio di conflitti tariffari, favorendo al contempo un rafforzamento dei legami economici transatlantici.
Lo Studio rimane a disposizione per eventuali approfondimenti.