NUOVE REGOLE SUI TEMPI DI ATTESA PER CARICO E SCARICO: COSA CAMBIA CON LA LEGGE 105/2025

16 Settembre 2025

Dal 20 luglio 2025 è entrata in vigore la Legge n. 105/2025, che ha convertito il D.L. 73/2025 “Infrastrutture”. La norma introduce modifiche significative alla disciplina delle soste durante le operazioni di carico e scarico, con conseguenze rilevanti per imprese, committenti e operatori logistici.

La novità principale riguarda la riduzione del periodo di franchigia: il tempo di attesa gratuito non è più di tre ore, ma viene fissato in modo uniforme a 90 minuti per ciascuna operazione. Superato questo limite, scatta automaticamente un indennizzo pari a 100 euro per ogni ora o frazione di ora. Un’altra modifica sostanziale riguarda la responsabilità: non è più solo il committente a rispondere dei costi, ma anche il caricatore, con una responsabilità solidale che consente al vettore di rivalersi su entrambi.

Un aspetto che merita attenzione è quello dei carichi cosiddetti “tassativi”. In passato, quando veniva richiesto un orario preciso per il carico, la franchigia gratuita si riduceva da tre a due ore. Con la nuova normativa questo meccanismo viene superato: i 90 minuti rappresentano una soglia unica e inderogabile, valida in ogni caso, indipendentemente dalla tipologia di carico.

Per le imprese italiane che vendono con resa FCA (Incoterms® 2020) il tema è particolarmente delicato. Anche se il trasporto viene organizzato dal compratore estero, il caricatore resta l’azienda italiana, che si espone quindi direttamente al rischio di penali in caso di soste superiori ai 90 minuti. Per evitare extracosti, diventa essenziale regolare contrattualmente la ripartizione di queste spese, prevedendo clausole che ne attribuiscano la responsabilità al compratore estero.

In sintesi, la Legge 105/2025 ha introdotto una disciplina più stringente e uniforme: tempi di franchigia ridotti, penali automatiche e responsabilità estesa anche al caricatore. Si tratta di un cambiamento che spinge la filiera a maggiore efficienza, ma che obbliga le aziende a rivedere processi operativi e contratti per non subire conseguenze economiche significative.

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Iscritto all'albo dei Doganalisti. Consulente di Unione Parmense degli Industriali, FIASA, Confindustria Alto Milanese, Confindustria Romagna, NIBI e Unioncamere Lombardia. Consulente anche di numerose Associazioni Confindustriali di Categoria come ANCMA, ACIMAC, UCIMA e AMAPLAST. Siede al tavolo degli esperti di legislazione doganale di Confindustria a Roma.
 
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