A seguito dei provvedimenti, da parte del presidente americano Donald Trump, relativi ai dazi supplementari all’importazione mirati a Cina, Messico e Canada, con l’emanazione di uno degli ultimi ordini esecutivi, l’ufficio stampa della Casa Bianca comunica che a partire dal 12 Marzo entreranno in vigore ulteriori dazi supplementari pari al 25%. Pertanto tali dazi troveranno applicazione su tutte le importazioni di alluminio e acciaio, senza eccezioni legate all’origine della merce.
Le misure sono state introdotte per incentivare l’acquisto interno da parte dei cittadini americani di acciaio e alluminio prodotti dalle aziende nazionali, le quali, già da tempo, si ritrovano in difficoltà a causa dei prezzi più convenienti offerti da altri Paesi.
La competitività delle aziende estere non è però non è l’unico fattore che influisce sull’attuale difficoltà commerciale delle aziende statunitensi. Infatti, pur non essendo uno dei principali Paesi da cui gli USA importano acciaio e alluminio, la grandissima quantità di materia prima immessa sul mercato dalla Cina ha causato globalmente un abbassamento dei prezzi del metallo, di conseguenza riducendo ulteriormente i guadagni delle aziende americane.
Ad oggi si ritiene che l’unico Paese che al momento sembra possa essere esentato dalle nuove misure imposte è l’Australia. Infatti, come riporta lo stesso primo ministro Anthony Albanese, che in seguito ad un colloquio telefonico con il presidente americano, ha dichiarato che prenderà in considerazione un eventuale esenzione dai dazi, dato il surplus economico attualmente presente con l’Australia.
Lo Studio rimane a disposizione per ulteriori chiarimenti in merito.