Nell’ambito del Green Deal europeo, la Commissione ha lanciato il 29 agosto 2025 una call for evidence rivolta a imprese, istituzioni accademiche e autorità competenti, sia all’interno dell’UE sia nei Paesi terzi, per raccogliere contributi sul regime definitivo del Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM), che partirà dal 1° gennaio 2026.
Il CBAM — già operativo in fase transitoria — mira a garantire la parità di trattamento tra le emissioni incorporate nei prodotti importati in UE e quelle prodotte all’interno, allineando il prezzo del carbonio pagato dai Paesi terzi a quello previsto dal sistema europeo ETS. Attualmente, la disciplina riguarda importazioni di cemento, ferro e acciaio, alluminio, fertilizzanti, elettricità e idrogeno.
Con la consultazione, la Commissione chiede contributi su tre aspetti chiave:
- Metodologia per il calcolo delle emissioni incorporate nei beni soggetti a CBAM;
- Aggiustamento delle certificazioni per tenere conto delle quote gratuite (free allocation) previste per i produttori UE;
- Deduzione del carbon price pagato nei Paesi terzi per evitare doppie imposizioni.
L’obiettivo è rendere il meccanismo più semplice, efficace e giuridicamente solido, offrendo maggiore chiarezza alle imprese e supporto agli Stati membri nel loro percorso attuativo.
La consultazione rimarrà aperta fino al 25 settembre 2025, con un invito particolare rivolto a ricercatori e istituzioni accademiche ad apportare evidenze scientifiche, analisi e dati, in linea con la politica della Commissione per una regolamentazione basata sulle migliori conoscenze disponibili.
Lo Studio resta a disposizione per approfondimenti in materia.