Con effetto dal 2 aprile 2025, l’amministrazione statunitense ha ufficializzato l’entrata in vigore di un nuovo pacchetto di dazi antidumping. Il nuovo provvedimento prevede l’introduzione di dazi supplementari pari al 25% su beni del settore automotive (automobili e parti di automobili) negli Stati Uniti.
La misura, annunciata dal Presidente Trump e definita come un “Liberation Day” per l’industria automobilistica statunitense, si applicherà in modo permanente e andrà ad aggiungersi ai dazi già in vigore. L’obiettivo dichiarato della Casa Bianca è quello di incentivare la produzione nazionale, scoraggiando il ricorso a veicoli di provenienza estera.
Tuttavia, nonostante la volontà di rafforzare l’apparato industriale interno, la misura potrebbe avere effetti collaterali significativi in termini di aumento dei costi di produzione, con inevitabili ricadute sui prezzi finali per i consumatori statunitensi.
Permangono incertezze in merito all’applicazione della nuova aliquota alle parti di ricambio e componentistica per auto, elemento di particolare rilevanza considerato che circa il 60% della supply chain del settore automotive statunitense dipende da componenti di assemblaggio di origine estera. Un’estensione dei dazi anche a tali elementi rischierebbe di impattare direttamente sulle catene di fornitura, incidendo sull’intero comparto.
Lo Studio rimane a disposizione per ulteriori chiarimenti in materia.