Il Consiglio dell’UE ha adottato il 15 dicembre 2025 nuove misure restrittive colpendo entità ritenute parte della “catena del valore” che sostiene la shadow fleet usata per esportare greggio e prodotti petroliferi russi eludendo i controlli.
Secondo il comunicato del Consiglio:
- i 5 soggetti colpiti sono imprenditori legati direttamente o indirettamente a grandi compagnie petrolifere russe (tra cui Rosneft e Lukoil) e operano in un settore che costituisce una fonte rilevante di entrate per la Federazione Russa; inoltre, controllano navi impiegate nel trasporto di petrolio “mascherandone l’origine” con pratiche marittime irregolari e ad alto rischio;
- le 4 entità sanzionate sono shipping companies con base in Emirati Arabi Uniti, Vietnam e Russia, che possiedono o gestiscono tanker già oggetto di misure restrittive (UE o di altri Paesi) perché parte della shadow fleet.
Le misure prevedono congelamento dei beni e divieto per cittadini e imprese UE di mettere fondi a disposizione dei designati; per le persone fisiche anche divieto di viaggio nell’UE.
La shadow fleet viene descritta come una rete di navi utilizzate per mantenere i flussi di export di petrolio e quindi le entrate che alimentano lo sforzo bellico, spesso con assetti proprietari opachi e comportamenti operativi “anomali” (es. spegnimento AIS, cambi di bandiera/gestione, rotte e STS).
Per molte aziende il rischio non è solo commerciale ma soprattutto di compliance: il pacchetto rafforza l’aspettativa di controlli stringenti su controparti e operazioni con possibili legami alla shadow fleet.
Lo Studio consiglia, al fine di ridurre subito il rischio sanzionatorio legato alla shadow fleet di aggiornare lo screening, rafforzare la due diligence nelle filiere sensibili, monitorare i principali red flag operativi e allineare procurement e commerciale con procedure chiare di escalation e blocco delle operazioni.