Come da comunicazione pubblicata sul sito della Casa Bianca in data odierna, il governo degli Stati Uniti d’America e quello della Repubblica Popolare Cinese, hanno raggiunto un accordo inerente ai dazi aggiuntivi recentemente applicati a merci importate di origine cinese e statunitense.
Di seguito si riporta il contenuto della dichiarazione, tramite la quale si individuano, a partire dal 14 maggio 2025, nuove aliquote daziarie per prodotti di entrambi i Made in sopra citati.
- Gli Stati Uniti si impegnano a modificare l’applicazione dei dazi aggiuntivi recentemente imposti nei confronti di prodotti Made in Cina (cd. “dazi reciproci”) riducendo, per un periodo attualmente concordato di 90 giorni, l’aliquota dal 34% al 10%.
In aggiunta, verranno rimossi tutti i dazi aggiuntivi definiti dagli Ordini Esecutivi n. 14259 dell’8 Aprile e n. 14266 del 9 Aprile, che nelle scorse settimane hanno apportato un incremento totale del 125%; rimane invece in essere il dazio del 20% comunicato con l’Executive Order del 2 Aprile 2025.
In considerazione di ciò, salvo scenari in cui possa trovare applicazione un provvedimento daziario specifico (es. prodotti di alluminio e acciaio, automotive ecc.), il dazio supplementare applicato per prodotti Made in Cina importati negli USA ammonterà ad una percentuale minima del 30%.
Le nuove misure saranno applicate anche a prodotti fabbricati nelle regioni ad amministrazione speciale di Hong Kong e di Macao.
- La Repubblica Popolare Cinese, a sua volta, sempre per un periodo di 90 giorni, ridurrà del 24% i dazi aggiuntivi sugli articoli made In USA, mantenendo quindi un’aliquota aggiuntiva del 10% su prodotti Made in USA; oltre a ciò, verranno adottare tutte le misure necessarie per sospendere o rimuovere le misure non tariffarie adottate nei confronti degli Stati Uniti a partire dal 2 Aprile 2025.
Una volta adottati tutti i provvedimenti descritti, le parti proseguiranno con la definizione di nuovi accordi economici e commerciali. Gli incontri potranno svolgersi alternativamente in Cina, negli Stati Uniti o in un paese Terzo.
Per le aziende italiane è quindi opportuno valutare l’impatto delle novità sopra menzionate, in riferimento ad operazioni di export di prodotti Made in USA (verso la Cina) e Made in Cina (verso gli USA).
Lo Studio rimane a disposizione per approfondimenti in materia.