UE: DAZI COMPENSATIVI SULLE PIATTAFORME DI ACCESSO MOBILE DALLA CINA

07 Maggio 2025

Con la pubblicazione del Regolamento (UE) 2025/796 nella Gazzetta Ufficiale del 25 aprile 2025, l’Unione Europea ha introdotto nuovi dazi compensativi sulle piattaforme di accesso mobile (Mobile Access Equipment – MAE) di origine cinese, in aggiunta ai dazi antidumping già in vigore dal gennaio 2025.

Le MAE sono macchinari destinati al sollevamento di operatori per attività in quota, con applicazioni prevalentemente nei settori edile e delle telecomunicazioni. Si tratta di un comparto economicamente rilevante per il mercato europeo, il cui valore supera 1 miliardo di euro annui.

I dazi compensativi imposti variano dal 7,3% al 14,2%, e si sommano a quelli antidumping già applicati, compresi tra il 20,6% e il 54,9%, a seconda del produttore. L’effetto cumulativo comporta un’incidenza complessiva che può raggiungere il 66,7% del valore in dogana.

Le misure si applicano a MAE, autopropulse progettate per il sollevamento di persone con altezza massima di lavoro uguale o superiore a 6 metri; la descrizione comprende esplicitamente piattaforme a colonna verticale, a braccio articolato, a braccio telescopico e a forbice. Sono inclusi anche i componenti preassemblati o pronti per l’assemblaggio, quali torrette, telai e motori di sollevamento.

I codici della nomenclatura combinata coinvolti sono:

  • ex 8427 10 10
  • ex 8427 20 19
  • ex 8428 90 90
  • ex 8431 20 00
  • ex 8431 39 00

Sono invece esclusi i componenti venduti singolarmente, ed i macchinari per il sollevamento di persone classificati nei capitoli 86 e 87 della tariffa doganale.

L’intervento dell’UE nasce dalla volontà di contrastare distorsioni concorrenziali determinate da pratiche di dumping e sovvenzioni statali. Le indagini hanno evidenziato l’immissione sul mercato europeo di prodotti venduti sotto costo, sostenuti da finanziamenti agevolati da parte del governo cinese.

L’applicazione selettiva dei dazi, definita in modo puntuale attraverso descrizioni tecniche e codici doganali, mira a colpire esclusivamente il segmento ritenuto distorsivo, senza impattare su altri comparti del sollevamento industriale.

L’UE ha definito aliquote differenziate in base al grado di cooperazione delle imprese coinvolte nelle indagini.

L’inasprimento del regime daziario potrebbe comportare un aumento dei costi per gli importatori e per i consumatori finali, ma al contempo offrire nuove opportunità competitive per i produttori europei. Le imprese attive nel settore dovranno valutare attentamente l’impatto delle misure sulla propria catena di approvvigionamento e adottare eventuali strategie di adeguamento.

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Esperto in Normativa CBAM ed Export Control Compliance, fornisce assistenza specialistica presso lo Studio Carbognani. Effettua docenze presso Enti di formazione e associazioni di categoria quali ACIMAC, AMAPLAST ed UCIMA. Autore di pubblicazioni specialistiche sul portale International News dello Studio Carbognani Srl.
 
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