rIn data 7 ottobre, la Commissione europea ha presentato una proposta che potrebbe ridisegnare profondamente il panorama delle importazioni siderurgiche nell’Unione. Il pacchetto prevede un inasprimento delle tariffe doganali e l’introduzione di una nuova regola di origine “melt and pour” (fusione e colata), con l’obiettivo di tutelare l’industria siderurgica europea e contrastare le pratiche di elusione commerciale.
La misura più incisiva riguarda l’aumento dell’aliquota daziaria fuori contingente dal 25% al 50%, che si applicherebbe in aggiunta ai dazi già esistenti, riallineando la tariffa a quella statunitense già in vigore dal 4 giugno 2025. Parallelamente, la Commissione propone di ridurre del 43,7% le quote di importazione attualmente esenti da dazio, limitando così l’ingresso di acciaio a basso costo proveniente da Paesi terzi. Inoltre, Bruxelles si riserva la possibilità di introdurre contingenti o restrizioni per Paese, qualora le condizioni di mercato lo richiedessero.
Elemento innovativo della proposta è la nuova norma d’origine, che stabilisce che il vero Paese di origine, dell’acciaio o dell’alluminio, sia quello in cui il materiale viene fuso e colato per la prima volta.
Questa regola mira a evitare manovre di elusione tramite semplici lavorazioni in Paesi terzi e a garantire maggiore trasparenza nella tracciabilità dei prodotti siderurgici.
La proposta arriva in un momento di forte pressione sull’industria siderurgica europea, che da anni subisce la concorrenza di produttori extra-UE sostenuti da politiche di sovraccapacità strutturale. Se approvata, la misura rappresenterà un significativo inasprimento delle condizioni di accesso al mercato europeo per i produttori esteri, e richiederà agli operatori doganali e agli importatori un’attenta verifica delle nuove regole di origine e delle prove documentali richieste.
Lo Studio resta a disposizione per ulteriori approfondimenti.